venerdì 22 maggio 2009


NOTTE,
scendi su di
me
ma sii
lieve
come le carezze di mia
Madre.
I capitani coraggiosi
affondano
con la loro nave
ma la mia,
ancora,
non trova porto.
Preda delle alghe,
schiava del libeccio,
che non soffia.
la Polena
dorme e aspetta
sfinge muta
al mio cospetto.
Chi conosce la rotta
e dove vado?
le stelle
anche stanotte
non mi aiutano.
Nervo e vago.
che dio abbia pietà
di noi.
Di me.

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